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Che cos’è l’accatastamento?

L’accatastamento è costituito da quella serie di operazioni, effettuata da un tecnico abilitato incaricato dal proprietario, il cui fine ultimo è censire la nostra casa e più precisamente dare un identificativo catastale formato da foglio, particella e subalterno, ma sopratutto una rendita catastale che servirà come vederemo appresso ai fini fiscali.

Ogni Comune è suddiviso in fogli catastali, raggruppati nei quadri di unione, in ogni foglio sono riportati i numeri di particella in maniera progressiva, ogni particella a sua volta sarà divisa in subalterni (prendiamo come esempio una palazzina di due piani fuori terra, composta da tre unità a piano, ogni unità immobiliare avrà un suo subalterno). Il Catasto viene diviso in due rami, Terreni e Fabbricati.

Nel Catasto Terreni sono riportate tutte le particelle di terreni con le proprie qualità (seminativo, arboreto, uliveto, ecc.), mentre nel Catasto fabbricati verranno riportati tutte le unità immobiliari raffigurati sia nella mappa catastale mediante la sagoma, che nella parte censuaria, foglio particella e subalterno appunto.
Dopo una panoramica sul Catasto, passiamo più nello specifico.

Come si accatasta un fabbricato?

Per prima cosa è necessario effettuare tutte quelle operazioni necessarie per riportare la sagoma del fabbricato nella mappa catastale, questa operazione detta anche tipo mappale, avrà come fine ultimo sia riportare la sagoma del fabbricato, sia attribuire il numero di particella. Questa operazione viene svolta in varie operazioni che si distinguono in operazioni di campagna (rilievo topografico), che in operazioni a tavolino (da svolgere in ufficio). Per poter svolgere la prima parte di lavoro occorre eseguire delle operazioni preliminari:
Il rilievo topografico dovrà essere agganciato a tre punti di coordinate note istituiti nel tempo da tecnici e dal Catasto stesso, questi punti sono detti punti fiduciali. Nelle operazioni preliminari bisogna trovare i tre punti fiduciali che inscrivono il nostro fabbricato all’interno del triangolo fiduciale.

Un volta deciso su quale punti fiduciali lavorare e appoggiare l’intero rilievo topografico, estrapolate le monografie dei punti fiduciale (clicca qui – scaricherai una monografia nel Comune di Valmontone), si può procedere al rilievo topografico vero e proprio attraverso il così detto lavoro di campagna.

In che cosa consiste il lavoro di campagna?

Esso viene eseguito con una stazione totale o con un GPS, consiste nella misurazione attraverso angoli e distanze per quanto riguarda il rilievo eseguito con stazione totale o anche detto rilievo celerimetrico, nel quale verranno osservati (misurazione di angolo e distanza) i vari punti di dettaglio (fabbricato, recinzioni, confini), nonché gli stessi punti fiduciali.

Una volta eseguito il rilievo topografico verrà svolto il lavoro a tavolino eseguito mediante programma PREGEO, il quale restituirà il tipo mappale da inviare all’Agenzia delle Entrate che dovrà essere sottoposto al processo di approvazione.

Bene, abbiamo inserito il fabbricato nella mappa terreni, abbiamo il numero di particella, ora dobbiamo introdurre il nostro immobile nella banca dati del Catasto fabbricati.
Come? attraverso la procedura DOCFA.

Il DOCFA è un programma, come il PREGEO, scaricabile online gratuitamente direttamente dall’agenzia delle Entrate.
Attraverso il DOCFA andremo ad eseguire le operazioni necessarie al fine di determinare la categoria catastale, classe, i vani o la superficie espressa in metri quadrati, la rendita catastale espressa in €. e la planimetria catastale.
Di seguito sono elencate e puoi scaricare le categorie catastali, che si distinguono in base alle destinazioni ordinarie, destinazioni speciale, destinazione particolare e destinazione fittizie.

Perché accatastare?

Una volta ricevuta l’approvazione del docfa avremo così completato l’accatastamento della nostra casa, abbiamo: La rendita catastale (per IMU, dichiarazione dei redditi, ecc.), La consistenza catastale (per la TASI o tassa sull’immondizia) e la planimetria catastale.

Ma perché dobbiamo accatastare?

Come anticipato in premessa è necessario per:

  • Pagare le imposte, come IMU, TASI, o per poter fare la dichiarazione dei redditi;
  • Registrare contratti di affitto;
  • Richiedere l’agibilità dell’immobile;
  • Vendere o comprare.

Quanto costa accatastare un immobile?

Dobbiamo differenziare il tipo mappale e la procedura docfa:

  • per il tipo mappale occorre richiedere un estratto di mappa digitalizzato all’Agenzia delle Entrate con un costo di €. 44,00 fino a un numero di quattro particelle oltre si aggiungono altri €. 4,00 per ulteriori quattro particelle. (es. richiedo n. 6 particelle pagherò €. 48,00), il costo per la presentazione del tipo mappale è di €. 65,00 se è compreso nel mappale anche un frazionamento il costo è pari ad €. 158,00.
  • per il docfa invece il costo è di €. 50,00 a planimetria per categoria ordinaria, mentre per la categoria speciale è di €. 100,00.

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